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Che cosa afferma l'amore mentre, prigioniero di sé, si imbarca per solcare l'Eterno? Quale filo ci lega e ci libera nel medesimo istante? Una risposta sembra raggiungerci, in questo libro, grazie alla felice congiunzione formata dalla mitica Penelope tessitrice di Itaca, dall'innocente Penelope reale che si illumina nel grafismo di Pablo Gozalves, e dall'intensa Penelope viaggiatrice della scrittura rivelataci dai versi di Sabrina Mandanici. Riflessa e diffratta dal prisma rituale delle sei lingue che qui traducono l'originale italiano, la poesia di Sabrina ha la virtù di mostrare come l'amore possa riscrivere il mito, daccapo, pur rimanendo fedele a esso, e come Penelope sappia fare di se stessa una barca: il mezzo per risalire tutte le acque e provocare l'incontro con Odisseo; lo scopo a cui l'eroe consegna il suo ambiguo desiderio di tornare. Odisseo lo elude e lo incalza. Penelope, lo tesse infaticabile. Armando Romero